Una location fresca e romantica con un panorama mozzafiato, bellissima in estate e calda e accogliente in inverno.
Sto parlando del Ristorante Gibas, che si trova nel cuore del Monte San Bartolo a Pesaro.
Ristorante storico di Pesaro, Gibas ha appagato una moltitudine di palati, a partire dagli anni 80/90 quando il ristorante si trovava in viale Trieste, davanti alla Palla di Pomodoro, fino ad oggi, in collina vista mare.
Me lo ricordo ancora, la prima volta che andai da Gibas ero una bambina che mangiava tutto e di certo non si faceva intimidire da un ristorante così di livello, ricordo lo stile classico di quei tempi del locale, i toni caldi e la cura dei piatti: ben presentati, semplici e raffinati, non troppo estrosi e con quello stile che li contraddistingue da altri ristoranti.
Oggi invece, lo stile del ristorante è cambiato: giovane, fresco e decisamente armonico.
La cucina è sempre di ottima qualità, si è evoluta mantenendo una caratteristica per me fondamentale, l’autenticità del sapore del pesce, che viene esaltato dalle diverse cotture (al vapore, al carbone, fritto).
Il menù si presenta composto da piatti non troppo elaborati.
Una ricca selezione di antipasti crudi, mentre i freddi si alternano con quelli caldi.
4/5 primi e 5/6 secondi in cotture differenti.
Per non farmi mancare niente ho deciso di optare per un percorso che mi permettesse di assaggiare il pesce in tutte le sue forme; ecco che allora il primo antipasto è una degustazione di 3 crudité: sashimi di ricciola, tartare di tonno e mazzancolle con funghi. Un piatto fresco e raffinato, nel perfetto stile Gibas.
Il secondo antipasto è composto da un piatto del giorno, che in maniera del tutto eccezionale prevedeva le Moeche fritte, servite con maionese e composta di cipolle. Le Moeche sono tipici della laguna veneta, i cosiddetti granchi verdi in fase di muta, cioè quando nello spazio di poche ore e solo nei mesi primaverili e autunnali, abbandonano il loro carapace e rimangono molli e tenere.Semplicemente da urlo.
Incuriosita dalla cottura al carbone, opto per un secondo piatto composto da pescato misto dell’Adriatico.
Piatto semplice e saporito, ben eseguito, come te lo aspetti, accompagnato da un’insalata mista di verdure di stagione e olio extra vergine di oliva Frà Bernardo (Az. Il Conventino di Monteciccardo).
Sazia e appagata, termino la mia degustazione con un sorbetto al frutto della passione, perfetto per completare il ventaglio di sapori e consistenze della cena.
I vini: la carta prevede una selezione di quasi 10 cantine per regione, in aggiunta ad una lista ancor più lunga di spumanti e champagne.
La mia scelta è ricaduta su un vino marchigiano, particolare.
L’azienda è Maria Pia Castelli con il suo Stella Flora, frutto di un uvaggio di pecorino, passerina, trebbiano e malvasia. Un vino di un bel colore giallo dorato, dovuto alla tecnica di contatto con le bucce in fermentazione e basse percentuali di anidride solforosa.
Un vino non troppo adatto per l’antipasto di cruditè forse, ma perfetto con le Moeche e il Misto dell’adriatico.
Prezzo totale onesto, viste anche le porzioni abbondanti e il servizio eccellente! Per non parlare dell’atmosfera romantica e piacevole che si respira nella sala “giardino”, mi piace chiamarla così perché si respira l’aria di un vero e proprio salotto outdoor.