Il carbone vegetale, detto anche carbone attivo o carbone attivato, è una polvere ottenuta per
lavorazione del legname.
Il legno viene sottoposto ad una combustione senza fiamma (si riscalda ad elevate temperature – 500/600°C
– in atmosfera povera di ossigeno).
Il carbone così ottenuto viene quindi trattato per conferirgli la caratteristica porosità, che ne aumenta
enormemente la superficie adsorbente rendendolo particolarmente utile nel settore medico – farmaceutico.
Il risultato è una polvere, finissima, estremamente porosa, inodore e insapore.
Il Carbone vegetale viene inoltre impiegato nella preparazione dietetica ad alcuni esami clinici
(ecografia dell’addome superiore), per adsorbire i gas intestinali che ne impedirebbero la corretta
interpretazione.
Le proprietà adsorbenti nei confronti di liquidi, idrogenioni e gas, rendono il carbone vegetale un
supplemento particolarmente utilizzato in presenza di aerofagia, diarrea, meteorismo e flatulenza, grazie
anche al blando effetto disinfettante a livello intestinale. L’utilità clinica è comunque controversa perché non
bisogna dimenticare la sua capacità di adsorbire non solo gas e liquidi in eccesso, ma anche farmaci (che
non devono essere assunti nell’intervallo compreso fra 30 minuti prima e 2 ore dopo).
Il carbone vegetale ha quindi la capacità di trattenere sulla sua superficie liquidi, gas, batteri, patogeni,
tossine e virus presenti nel tratto gastrointestinale. Tali proprietà dipendono dall’elevata area superficiale
dovuta alla presenza di un enorme numero di microscopici pori, che imprigionano le particelle (ioni e
molecole) della sostanza con cui è a contatto.
Oltre ad adsorbire direttamente i gas intestinali, il carbone vegetale trattiene anche parte dei batteri che li
producono (blanda azione “disinfettante”)
Il Carbone vegetale non viene assorbito dalle mucose gastrointestinali, né manifesta effetti tossici, né irrita
l’intestino, ma non bisogna assumerlo in caso di lesioni del tubo digerente.
A dosi troppo alte e usato troppo a lungo può provocare un effetto costipante.
La comparsa di feci nere dopo l’assunzione di carbone vegetale non ha alcun significato patologico.
CROSTATA D’AUTUNNO CON CARBONE VEGETALE
- 150 gr di farina integrale di farro
- 100 gr di farina tipo 2
- 1/2 cucchiaino di carbone vegetale
- 60 gr di acqua
- 40 gr di olio di semi di mais/girasole
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- marmellata di pere
- mix di frutta secca:ananas essiccata, cocco, noci
Preparazione:
Unite le 2 farine insieme al carbone vegetale.
Aggiungete po l’olio, l’acqua e il lievito.
Mescolate tutto con un impastatrice o a mano formando un composto liscio ed omogeneo.
Dividete l’impasto in 2 parti. Stendete la prima parte e disponetela su una pirofila tonda da crostata ricoperta da carta da forno.
Versate sopra la marmellata e la frutta secca (precedentemente bagnata con poca acqua).
Ricoprite la crostata con la parte rimanente formando le classiche strisce nella superficie.
Infornate a 180° per 25 minuti forno ventilato.